Come è andata a finire la PAS di Vergato ? Ricordate? Alcuni mesi addietro segnalammo che la “I Mulini srls” aveva presentato un progetto per un impianto analogo a quello di Acqua Fresca anche nel Comune di Vergato in località “La Croce” e che avverso alla PAS era stato emesso un Diniego e ordine a non effettuare l’intervento in data 10 ottobre 2016.

Nella Serata Informativa del 26 gennaio ( leggete qui le slide sull'argomento della Serata ) avevamo illustrato come si era svolto il procedimento autorizzativo e come si fosse arrivati al diniego della PAS.

Fallito il primo tentativo la “I Mulini srls” ci riprova ed il 29 novembre 2017  presenta questa volta una istanza per il rilascio di Autorizzazione Unica alla costruzione ed esercizio di un impianto eolico (potenza 59 kw) da ubicarsi in località La Croce, Vergato. Il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione si doveva concludere entro 90 giorni dalla data di regolare avvio avvenuto in giorno 2 novembre 2017, salvo sospensioni procedimentali.

Il 18 aprile scorso l’ ARPAE nella persona del Responsabile della Struttura Autorizzazioni e Concessioni di Bologna rigetta la richiesta volta al conseguimento dell'Autorizzazione Unica alla costruzione ed esercizio in località "La Croce" del Comune di Vergato, di un impianto eolico con potenza pari a 59 kW.

Interessante è lo svolgersi dei fatti.

Da subito si rilevava la necessità di ulteriori approfondimenti sulla documentazione presentata in relazione ad aspetti di: progettazione, fase di cantiere, viabilità, interessamento delle aree boschive, stabilità dei terreni/sismica, impatto acustico ed elettromagnetico, valutazione di incidenza. Alla luce delle richieste di integrazioni pervenute, il procedimento amministrativo veniva sospeso in data 18 gennaio.

Un mese dopo il Proponente presentava documentazione integrativa.

Ma il 27 febbraio con i pareri negativi del Comune di Vergato e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna la richiesta veniva rigettata.

Illuminanti ai fini della nostra vicenda sono le motivazioni del rigetto.

Elemento determinante per la formulazione dei pareri è stato un sopralluogo organizzato dal comune di Vergato in data 30 gennaio in presenza delle competenti Unione dei Comuni e Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, con il contributo tecnico di Enel Distribuzione S.p.A..

Detto sopralluogo ha permesso una precisa valutazione dello stato dei luoghi, che ha portato i membri della Conferenza dei Servizi a considerare unanimemente poco attendibili le dichiarazioni contenute nella documentazione progettuale, tanto iniziale quanto integrativa, volta a minimizzare gli impatti su ambiente e paesaggio connessi alla costruzione ed esercizio dell’impianto eolico in esame ed opere connesse.

Successivamente a questo sopralluogo il Proponente presentava un ulteriori osservazioni che però venivano rigettate definitivamente il 6 aprile dove nel corso della seduta tutti gli enti presenti, valutata tutta la documentazione presentata dal Proponente, hanno confermato i pareri già espressi, con orientamento prevalente negativo. In quanto pur essendo stati valutati come ammissibili alcuni degli impatti generati (nello specifico per le componenti rumore ed elettromagnetismo ), la Conferenza ha ritenuto non sostenibili gli impatti generati dall’opera nel suo complesso.

Cosa dire ? I parallelismi tra le due vicende sono evidenti e più volte abbiamo evidenziato come siano state prese come dati di fatto alcune dichiarazioni contenute nella PAS che francamente non stavano in piedi... leggetevi Considerazioni sulla valenza paesaggistica oppure Davvero non si poteva fare niente ? Considerazioni sulla valenza paesaggistica. 

Due parole in più le merita però la questione della VINCA : LA VALUTAZIONE D’ INCIDENZA AMBIENTALE. 

La valutazione d’incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito della rete Natura 2000.Tale procedura è stata introdotta dall’articolo 6, comma 3, della Direttiva 92/43/CEE "Habitat“ con lo scopo di salvaguardare l’integrità dei siti ambientali la cui importanza sia ritenuta particolarmente rilevante, nel nostro caso si tratta del Parco di Monte Sole. Deve essere sottoposta a questa valutazione ogni opera che si trovi entro il raggio di 5 km dai confini territoriali del Parco.

Ed il cantiere di Acqua Fresca si trova, lo dice la stessa Società Proponente, ad una distanza minima di poco meno d 3,4 km dal suo perimetro. La Società Proponente presenta anche una sua proposta di Valutazione di Incidenza che il Comune di Monzuno approva in toto senza muovere alcuna contestazione. Stride pertanto come la Conferenza di Servizi di Vergato abbia considerato, dopo averle valutate, poco attendibili le dichiarazioni della Proponente in merito agli impatti su ambiente e paesaggio mentre il Comune di Monzuno le abbia recepite, come suol dirsi, a scatola chiusa.

Anche sulla geologia abbiamo espresso non pochi dubbi ed a conferma della fondatezza delle nostre affermazioni i competenti Uffici del SUAP hanno successivamente chiesto alla Società Proponente integrazioni proprio su quegli ambiti, come abbiamo documentato in Considerazioni sulla sicurezza : la geologia. Questo ribadisce, ancora una volta, che quando è stata adottata la scheda di zonizzazione denominata «Gabbiano» per una pala eolica di ridotte dimensioni forse era opportuno fare qualche approfondimento in più e che le affermazioni della Proponente nel merito non erano proprio quello che si definisce verità rivelata...

Come sempre i vostri commenti sono i benvenuti.

 

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