La conclusione il 18 marzo della Green Week a Trento, un evento che affronta i temi legati alla green economy, a cui ha partecipato tra gli altri Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel il più grande gruppo italiano, ha portato un vento nuovo tra i liberi pensatori impegnati a salvare il Pianeta a spese del nostro paesaggio e con il sacrificio del nostro territorio per incentivare soluzioni a vantaggio delle lobby dell'eolico.
Il vento del populismo arrivato il 4 marzo con gli esiti delle elezioni.
Un vento che fa dire a Starace che "Il consenso delle popolazioni e di tutti è fondamentale. Siamo in democrazia e non siamo in Cina e quindi, per fortuna devo dire, è giusto che questa cosa venga gestita con attenzione." .
Ma soprattutto alla Moderatrice che argomenta sul fatto che le rinnovabili trovano talvolta nelle comunità locali anche opposizione. Per esempio le pale eoliche: ci sono i comitati che non le vogliono… La risposta che viene data è emblematica di qualcosa che tutti sapevamo, basta andare a leggersi Pale eoliche, quanti soldi al vento oppure Davvero non si poteva fare niente ? Considerazioni sulla risorsa eolica ma che detta dall’Amministratore Delegato dell’Enel,la più grande azienda italiana per fatturato sgombra il campo da ogni dubbio : la riportiamo fedelmente:
L’Italia è un Paese bello e piccolo e tra l’altro non è che ci sia quella incredibile disponibilità di risorse eoliche anche in Italia. Quindi questa battaglia delle pale eoliche secondo me più di tanto è inutile accanirsi perchè francamente il vento che c’è in Italia non è che sia fantastico.
Uno degli aspetti più controversi sugli impianti eolici collocati nella nostra regione è il loro livello di efficienza produttiva. Nel precedente articolo Pale eoliche, quanti soldi al vento abbiamo sentito parlare di decine di migliaia di megawatt di potenza installata. Altrettanti in arrivo. Tutto concesso a tempo di record. E per il mini eolico (torri alte anche cento metri) non serve neanche attendere la firma: basta la dichiarazione di inizio attività. Sarà zeppo di acciaio in ogni dove. Anche le vostre montagne e i vostri occhi dovranno abituarsi. Serve energia pulita.
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L'area del cantiere di Acqua Fresca insiste in un'area in cui la geologia risulta palesemente compromessa. Come già ampiamente documentato nell'Archivio Storico delle frane dalla Regione Emilia Romagna sono censite frane in località Bellarosa Strada Monzuno - Gabbiano Prunara dal 1939. In questi giorni si sono riattivate frane esistenti si sono verificati nuovi eventi.
L’affare di questo inizio di secolo, a favore di pochi eletti, vale quest'anno oltre 16 miliardi di euro. Il tutto naturalmente generosamente offerto dagli italiani in comode rate bimestrali nella nostra bolletta.
Uno dei punti cardine dell’intera vicenda riguarda la compatibilità o meno del crinale di Acqua Fresca ad ospitare un impianto come quello in progetto. Ci siamo già occupati di questo argomento anche in passato ( Considerazioni sulla valenza paesaggistica ) , però riprendiamo l’argomento per approfondire con voi il punto di vista dell’Amministrazione ed il ritornello “ ..non si poteva fare niente..”.
Nella recente intervista al Corriere di Bologna il Sindaco ha sostenuto di avere le mani legate perché il crinale non è vergine, risulta comunque compromesso. Ora cosa significa questo è presto detto : in quell’area sono presenti tre linee di media tensione ENEL come indicato nella fotografia sotto inserita nella P.A.S. pertanto secondo la teoria della Società Proponente e condivisa dall’Amministrazione la valenza paesaggistica del crinale risulterebbe compromessa e pertanto diventa automaticamente idoneo a qualsiasi intervento.
In realtà questo aspetto è discrezionale tanto è vero che il TAR della Sicilia ha bloccato un parco eolico nel golfo di Gela perché le pale avrebbero portato un danneggiamento irreversibile a un tratto di costa di straordinario interesse paesaggistico e ambientale pertanto nel nostro caso l’Amministrazione ha scelto e fatte proprie le motivazioni della Società Proponente.
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Dopo i recenti eventi, e preso atto di una serie di affermazioni che aprono nuove chiavi di lettura su tutti gli aspetti della vicenda di cui ci stiamo occupando da mesi, poniamo dieci domande al Sindaco sperando di ottenere altrettante risposte egualmente incisive :
1. Era consapevole quando il 9 maggio 2017 nella seduta della Giunta ha fatto la seguente affermazione "Relativamente al mancato coinvolgimento delle consulte afferma che l’eventuale coinvolgimento avrebbe avuto carattere meramente informativo in quanto non avrebbero avuto la competenza di esprimere nessun parere. Se fossero state coinvolte poteva sembrare “una presa in giro” in quanto non avrebbero potuto incidere in nessun modo." che non coinvolgendo le Consulte di Frazione avrebbe impedito ogni possibile ricorso teso ad impugnare le decisioni della Giunta o del SUAP, a cominciare proprio da quella che stavate prendendo, agevolando ancor più l'iter amministrativo della Società Proponente ?
Respinta la nostra istanza di sospensione del cantiere di Acqua Fresca dal T.A.R. perché ... era già sospeso.
Scopriamo a nostre spese ( nel vero senso della parola ) che la società I Mulini s.r.l.s. si trova nell'impossibilità di procedere con la realizzazione dell'intervento...
Ma abbiamo scoperto anche molte altre cose interessanti sulle risposte alle nostre istanze... Per esempio che la Sezione Seconda presieduta dal Giudice Mozzarelli non ha ritenuto infondato nel merito il nostro ricorso perché solitamente in questi casi la formula di rito sarebbe stata ...ad un primo esame non sembrano esserci i fondamenti.. Invece hanno esaminato le nostre ragioni e quelle della I Mulini s.r.l.s. ed hanno rilevato SOLO che non ci sono caratteri di attualità, concretezza e gravità poiché la stessa Società scrive nel suo atto di costituzione in giudizio che il cantiere di fatto è fermo vista la vertenza in essere presso il TAR che li vede contrapposti all'Amministrazione Comunale ed al SUAP.
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