La Legge Regionale 20/2000 assegna alla potestà comunale, in una logica di sussidiarietà, la scelta delle linee di assetto e di sviluppo, la disciplina d'usa e le trasformazioni del suolo del proprio territorio. Il Comune esercita tale prerogativa attraverso il Piano Urbanistico Comunale ( costituito dal PSC - RUE - PCO ) in coerenza con la griglia delle condizioni e dei limiti di sostenibilità ambientale e territoriale fissata dal Piano Territoriale di Coordinamento Territoriale (PTCP) ed in conformità agli strumenti di pianificazioni sovraordinati. 

Quanto ai rapporti di gerarchia giuridica esistenti fra loro vanno interpretati nel senso che vi sono strumenti dotati di valore prescrittivo nei confronti dei piani di livello inferiore. Generalmente la scala gerarchica corrisponde a quella dell’estensione dei rispettivi ambiti territoriali, vale a dire che i piani di minore estensione debbono rispettare le prescrizioni di quelli di maggiore estensione. 

Piani regolatori generali comunali ora PSC  (Piani operativi) traducono le direttive generali in prescrizioni più precise con riferimento alla totalità del territorio comunale attraverso un accordo di pianificazione con l’ Ente sovraordinato : la Provincia per il PSC la Regione per il PTCP.
Per chi vuole entrare nel dettaglio suggeriamo la lettura del  Capo II Livelli, strumenti ed efficacia della pianificazione e nello specifico gli Art. 9 e 10  della Legge Regionale