Avvertiamo da più parti un ingiustificato ottimismo sulla soluzione del problema di Acqua Fresca che ci porta a precisare alcuni fatti forse non così evidenti ma estremamente significativi per le sorti di tutta la vicenda.

Il primo è che i guai giudiziari dell’Ing. Mezzini non riguardano la Mulini Srls, che è libera di operare senza alcun vincolo, e che qualora avesse qualche problema ad avvalersi della sua consulenza tecnica, anche se non ci risulta sia stato sospeso dall’Ordine degli Ingegneri, può supplire delegando altri professionisti.

 

Il secondo è che il SUAP, vedi Analisi atti SUAP : prime considerazioni, ha emesso PARERE POSITIVO, ai soli fini sismici, al progetto dopo le integrazioni presentate dall’Ing. Mezzini e pertanto, fatte salve le prescrizioni, il cantiere può essere aperto. L’Amministrazione Comunale non ha ritenuto di dover eccepire nulla sulle considerazioni dell’Ing. Mezzini circa l’altezza dell’impianto rimangiandosi di fatto le affermazioni a suo tempo fatte circa l’ “idonea riduzione dell’altezza della pala” e non ha fatto nessuna considerazione, ora che sono state comunicate formalmente le caratteristiche della pala, sul fatto che per molte abitazioni limitrofe il livello di rumore potrebbe eccedere il consentito proprio sulla base delle informazioni fornite dal Costruttore. Inoltre pur disponendo di un proprio Legale, e pur avendo avuto la nostra disponibilità e quella dell’Avv. Gualandi ad instaurare un tavolo di confronto, l’Amministrazione si è prontamente defilata lasciando al Comitato, e quindi a tutti noi, l’onere della “lotta giudiziaria”.

Il terzo fatto è il Decreto Fer 1, che fisserà gli incentivi che lo Stato paga ai Produttori per gli anni a venire, ancora fermo al MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico) a causa dello scontro in atto tra le forze politiche, prevede che entro il 31 gennaio debbano aprirsi i primi bandi per i nuovi incentivi.

Infatti leggiamo dal Bollettino del Gse sull’Incentivazione delle Fonti Rinnovabili al punto sull’Energia Eolica onshore che a fronte di una potenza ammessa di 800 MW al 30/06/2018 solo 88 MW sono entrati in esercizio. Il che fa pensare a mosse speculative da parte dei Produttori che stanno attendendo che i nuovi obiettivi al 2030 (e quindi automaticamente incentivi più alti) vengano definiti e resi obbligatori per il tramite dell'UE.

Ribadiamo che quello che si decide a Roma può portare più risultati contro il progetto di Acqua Fresca del ricorso al TAR del Comitato.

Smettere di erogare i contributi più generosi dell’intera Europa può fermare chi sta cercando facili guadagni in un mercato drogato. Questo semplice esempio può chiarire il concetto : nel progetto di Acqua Fresca la Mulini Srls ha dichiarato ricavi annui attesi pari € 29,748 a fronte di un contributo sull’energia pari a 0.268 € / kWh. Nel Decreto Fer 2018, in realtà ancora non definitivo, il contributo per questo genere di impianti passa a 0,140 € / kWh e conseguentemente i ricavi attesi passano a € 15.540. Questa possibilità, sommata al fatto che nuovi lavori saranno necessari dopo che il nostro intervento ha obbligato il SUAP a rivedere le sue frettolose autorizzazioni, sicuramente indurrà la Mulini Srls a considerare con maggior attenzione il ritorno economico dell’intera operazione.

Ma attenzione è apparsa da poco un’intervista al sottosegretario Davide Crippa ( M5S) che parla di un aumento del 10% della tariffa incentivante per il mini-eolico.

Naturalmente le cose vengono sempre lette in più modi. Noi, e con noi molti altri più autorevoli, le Associazioni Ambientaliste, avevamo criticato l’iniziativa presa dal Ministro Di Maio di presenziare al Convegno dell’Anev temendo le ripercussioni sulle nostre bellezze paesaggistiche e sulle nostre bollette, altri hanno giudicato il “decreto Di Maio”  la pietra tombale sull’eolico  in Italia.

In realtà leggendo la "PROPOSTA DI PIANO NAZIONALE INTEGRATO PER L’ENERGIA E IL CLIMA" ci sono alcune considerazioni introduttive che fanno ben capire come il vento stia cambiando. Riporta il testo : 

Nell’ultimo decennio, infatti, nonostante la crisi economica, gli oneri per il sostegno alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica sono sensibilmente cresciuti: considerando i soli incentivi coperti dalle tariffe, si è passati dai circa 3,5 mld € del 2009 ai circa 15 mld € del 2017.

Omissis.. 

Contestualmente, occorrerà prestare la dovuta attenzione per assicurare la compatibilità tra gli obiettivi energetici e climatici e gli obiettivi di tutela del paesaggio, di qualità dell’aria e dei corpi idrici, di salvaguardia della biodiversità e di tutela del suolo. Gli interventi necessari per la crescente decarbonizzazione del sistema richiedono impianti e infrastrutture che possono avere impatti ambientali. Se, per un verso, alcuni di tali impatti possono essere attenuati – ad esempio promuovendo la diffusione del fotovoltaico su superfici già costruite o comunque non idonee ad altri usi – per altro verso la stabilità del sistema energetico richiede anche, almeno per il medio termine, una serie di infrastrutture fisiche per la cui realizzazione occorrerà promuovere forme di dialogo e condivisione con i territori.

Ma cosa c'entra tutto questo con Acqua Fresca ? 

La paura di scottarsi con l'ecologia tassatrice e soprattutto con l'idea di far pagare la transizione ecologica alle fasce più deboli della popolazione può indurre a riportare in un alveo più "europeo" gli incentivi generosamente concessi dai Governi sin qui succedutisi, e rivedere quel clima di deregulation che avevamo denunciato in un nostro post : Pale, pale come se piovesse! . Ecco che, di fronte ad un investimento la cui remunerabilità dipende molto dall'efficienza e poco dalla generosità degli incentivi molti potrebbero rinunciare ad una speculazione troppo rischiosa.

Ci sono altre strade per produrre la quota  affidata all’eolico, l’1,5% di tutta l’energia necessaria all’Italia, che contemplano autoproduzione e microautoproduzione diffusa  e che passano attraverso trasporti poco inquinanti, efficienza energetica, miglioramento della tenuta termica delle costruzioni, pannelli solari a tappeto sulle stesse come proposto proprio dallo stesso Ministro Di Maio in un'intervista rilasciata in occasione della nomina del nuovo vertice del Gse :

...insieme a tutto il governo ed il Parlamento ci metteremo al lavoro e cominceremo a dire che per creare un milione di kW  non ci serve un campo fotovoltaico, macroeolico che crei un milione di kW ma un milione di cittadini che possa creare un kW a testa.

Il Comitato è dichiaratamente a sostegno dello sviluppo dell’energia rinnovabile, ma tale obiettivo non può essere perseguito, in assenza di ogni pianificazione, nella totale liberalizzazione del settore, per meri interessi speculativi delle imprese private ai danni degli interessi collettivi. Imprese che si stanno appropriando non solo del vento, ma anche di beni collettivi, quali il paesaggio e, talvolta, anche dei beni civici demaniali.

Riteniamo che in nessun caso la Collettività possa rinunciare alla difesa del Paesaggio, tutelato dall’articolo 9 della Costituzione italiana.

Non sappiamo quale tra le due visioni, lobby o cittadini, avrà la meglio nell'anno che verrà… Noi ci stiamo preparando.