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Diffondiamo la nuova lettera delle Associazioni Ambientaliste ai nuovi Ministri contro l'eolico industriale.

Proprio nei giorni scorsi – e proprio mentre si stavano raccogliendo le firme di questo nuovo documento comune - l’Unione Europea ha alzato gli obiettivi per la produzione da Fer al 2030, già insostenibili, dal 27 al 32% dei consumi, anche grazie all’azione del Governo italiano attraverso il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico Di Maio. La lobby eolica esulta e già sostengono la rimozione dei pochi vincoli rimasti nell'attuale normativa a tutela ambientale e paesaggistica.

Quasi 70 miliardi di euro è l’impegno finanziario che si rende necessario per traguardare le scadenze previste dalla nuova Sen ( Strategia Energetica Nazionale ) del Governo Gentiloni. Per raggiungere l’obiettivo del 55 per cento di energia rinnovabile al 2030, secondo il rapporto annuale Oir, l’osservatorio sulle energie rinnovabili a cura di Agici-Finanza, bisognerebbe arrivare a 5 gigawatt di nuove installazioni all’anno, tra fotovoltaico e eolico anche utilizzando parte del parco esistente.

Un risultato, in questo momento, lontanissimo da essere raggiunto. 

In altre parole, occorrono interventi più incisivi per raggiungere l’obiettivo e cioè un’importante opera di ammodernamento del parco esistente delle rinnovabili ed installare oltre 4 gigawatt di potenza aggiuntiva all’anno nel periodo 2018-2030. La generazione eolica dovrebbe triplicare e quella fotovoltaica raddoppiare. 

Va anche tenuto conto anche dell’invecchiamento degli impianti. Le rinnovabili, per certi versi, sono una tecnologia matura e ha bisogno di essere sostituita. Da qui l’importanza di agire anche sulla riqualificazione degli impianti esistenti, anche per la salvaguardia del territorio,  visto che il rapporto stima che al 2030 ci sarà per il parco fotovoltaico “un aumento dell’efficienza dal 19 al 23,5% per cento con un risparmio di suolo di circa 54 chilometri quadrati Per dare una idea la misura corrisponde ai più di 7,560 campi di calcio o l’estensione di una città come Varese o Treviso”.

Quello che al Lettore potrebbe sfuggire è l'estensione di pannelli necessaria per ottenere questo risultato se un risparmio del 4,5 % comporta uno spazio di 54 Kmq. E se, come affermato da Francesco Starace A.D. di ENEL, vedi Cambia il vento , non verranno utilizzati i circa due milioni di chilometri quadrati di tetti italiani vi lascio immaginare quale sarà il consumo del suolo… Per l’eolico, il rapporto Oir stima che il repowering dei vecchi impianti (in alternativa alla costruzione di nuovi) porterebbe a un risparmio tra i 3 e i 10 chilometri quadrati. Tradotto : all’invasione delle pale eoliche prevista dalla SEN dobbiamo anche valutare l'ipotesi che impianti mini-eolici esistenti possano essere convertiti a potenze superiori senza i vincoli normativi esistenti.

Vi rammentiamo che il primo progetto di Acqua Fresca prevedeva una pala di 100m che in origine, prima di essere depotenziata, produceva 1 MW.

L'impegno è evitare che a Roma fissino obiettivi di FER elettriche abnormi e che, di conseguenza, distruggano la legislazione di tutela ambientale e paesaggistica, di farsi portavoce presso i rappresentati locali che in questo modo perderanno i legami con i territori. Dopo sarà troppo tardi e non si potrà piangere sul latte versato.

Leggete qui il testo integrale.