L’affare di questo inizio di secolo, a favore di pochi eletti, vale quest'anno oltre  16 miliardi di euro. Il tutto naturalmente generosamente offerto dagli italiani in comode rate bimestrali nella nostra bolletta.

Cercheremo di spiegare il più straordinario affare di questo inizio secolo. Per chiederci come questa fabbrica di quattrini per pochi eletti, con un giro d’affari che nel 2020 toccherà punte multimiliardarie porterà nelle casse pubbliche solo briciole. Come sia potuto accadere che un tesoro collettivo inesauribile, il vento, sia stato ceduto ai privati senza che ci sia una pala totalmente pubblica rimane uno dei tanti misteri italiani. In realtà qualcuno ci sta pensando, tra i tanti piccoli comuni il cui paesaggio è stato devastato dalle pale eoliche, a partecipare alla spartizione e cerca almeno di monetizzare il danno ma francamente non ci sembra, per quanto dato da vedere, che lo scambio sia così equo.  In ragione di un ipotetico bene comune il bilancio statale ha stabilito di destinare, per sostenere lo sviluppo delle rinnovabili, una montagna di soldi in un momento dove si tagliano ospedali e trasporti ed il lavoro per molti, quando è rimasto, è una realtà precaria e temporanea. Oltre sedici miliardi di euro da investire nello sviluppo delle cosiddette Fer le fonti energetiche rinnovabili. Uno sforzo a cui siano chiamati a partecipare contribuendo in rate bimestrali attraverso la bolletta elettrica. Si chiamano incentivi. 

Il nostro Comitato non è contrario alle energie rinnovabili, anzi, ma si poteva, anzi si doveva gestire il territorio, valutarne la caratura paesaggistica, garantire alle pale luoghi appropriati magari privilegiando l'offshore ove fosse necessario preservare l’identità del paesaggio. Scegliere dove metterle, e come. Preservare il valore di un territorio unico al mondo per bellezze naturali ed artistiche. Invece la legge nazionale delega alle regioni. E il paesaggio tutelato dalla Costituzione? Problema locale. Le Regioni anziché fare un piano regolatore dei venti e delle pale e promuovere partecipazioni pubbliche allo sviluppo dell’energia pulita, rendendola un bene comune hanno privatizzato tutto.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti ma in particolare di quelli della Magistratura che ha ormai aperto centinaia di procedimenti in tutto il Belpaese soprattutto dove la risorsa eolica presenta aspetti economicamente sostenibili e cioè nel sud del nostro Paese. Già perché, ed è un aspetto che a breve prenderemo in considerazione, il nostro Paese nella sua ansia da prestazione energetica finanzia anche le imprese improduttive… Ci mancherebbe.. Per prendere visione di quello che accade basta leggersi un po’ di cronaca : si va dai parchi eolici della Basilicata di Balvano e di Oppido Lucano ,i più recenti, a casi già da tempo noti alle cronache di Puglia, Calabria e Sicilia per citarne solo alcuni. C'è chi forse estremizzando ma sicuramente rendendo bene il senso dello scempio di quanto sta accadendo ha paragonato le pale eoliche all'Isis e la Basilicata a Palmira... sono parole di Vittorio Sgarbi.

Ma gli affari sono affari e non risparmiano nessuno, nemmeno gli animali, proprio quelli che di recente stanno entrando nella competizione elettorale, i danni all’avifauna ormai sono ampiamente documentati anche nel nostro paese; vi suggeriamo questo articolo, particolarmente forte per l'immagine di copertina, che potete reperire sul sito della Lipu Lega Italiana Protezione Uccelli.

Ma torniamo a parlare di denaro e cerchiamo di capire come ogni anno incentiviamo le Fer con le nostre bollette : si chiama componente A3 e non è un'automobile..…è una componente della bolletta elettrica…pensata per far pagare direttamente ai consumatori il sostegno alle fonti rinnovabili. Il conto lo potete vedere nello schema qui sotto ( fonte Gestore servizi energetici - Gse) che dice che alla collettività è costato 16,1 miliardi di euro (circa 1% del PIL nazionale), finanziato tramite le bollette energetiche delle imprese e delle famiglie. Nel 2016 una famiglia tipo ha contribuito con 136 € alla promozione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.

 

 

Ma quanti di questi soldi finiscono nelle rinnovabili ? Ecco qui sempre dal Gse come vengono ripartiti.

 

 

Pertanto una buona parte di 112 € dei 136 € / anno del nostro cittadino tipo sono utilizzati per finanziare le rinnovabili. In particolare, la A3 finanzia i costi sostenuti dal Gse per acquistare l’energia da fonti rinnovabili ( eolico e fotovoltaico ) a condizioni economiche incentivanti. La differenza tra quello che paga il Gse e il prezzo corrente di mercato dell’energia elettrica è dunque l’incentivo finanziato dalla componente. Tutto il meccanismo si basa sulla motivazione che sia il consumatore di energia elettrica a sobbarcarsi direttamente il costo della sostenibilità e cioè che si carichi parzialmente dell’impatto ambientale che il suo consumo di energia impone alla collettività. Tuttavia, il consumatore non ha nessun potere di controllo e alle sue spalle decide tutto la politica, e gli esiti sulla bolletta hanno portato nel giro di cinque anni a passare da 90 € a 136 € .

Un sondaggio ( fonte www.lavoce.info ) ha riscontrato che gli italiani sono poco e male informati sulle componenti che costituiscono la bolletta e che tendenzialmente sono contrari al suo utilizzo mentre sono in netta minoranza coloro che ritengono lecito questo sistema di finanziamento. I risultati peggiori arrivano dai giovani che vivendo spesso con i genitori sono quasi completamente ignari dell’esistenza di come avviene il finanziamento delle rinnovabili. Certo alternativamente si potrebbe informare in maniera più diligente coloro che pagano il conto : i  cittadini e spiegare in dettaglio quanto costa a ciascuno la sua energia rinnovabile  ma soprattutto far decidere agli azionisti, sempre i cittadini, come devono essere gestiti gli impianti che finanziano e che generano utili miliardari. 

Allora visto che ci siamo facciamo due conti in tasca all'impianto di Acqua Fresca : secondo quanto dichiarato dalla Società Proponente la produzione annua attesa è di 111.000 [kWh] considerando il prezzo energia pari a 0.268 € per kWh i ricavi annui attesi sono di  € 29,748. Per 20 anni ... fanno circa € 600.000.

Fermiamoci qui. Vi aspettiamo per la seconda parte di questo post dove analizzeremo in dettaglio il cantiere di Acqua Fresca, parleremo di risorsa eolica, di produzione e faremo qualche altro piccolo conto. Come sempre i vostri commenti nel merito sono graditi.

 

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