Per qualche tempo chi, nei primi giorni di giugno, si fosse trovato a passare lungo la SP 38, arrivato all'incrocio con via Gabbiano avrebbe notato un piccolo escavatore che stava livellando il terreno del campo adiacente la strada. Verso la fine del mese, una mattina, è arrivata una fila di camion di un trasporto eccezionale ed ha scaricato una pala eolica.

Una pala la cui torre ha un'altezza di circa 50 metri a cui va aggiunta la lunghezza di circa 18 metri della pala. Quella sera un gruppo di residenti si è incontrato casualmente a quell'incrocio richiamati dal solo desiderio di capire cosa stesse succedendo. E' nato così il Comitato : fondato su domande. Chi ha autorizzato l'impianto? Quando ? Perché nessuno di chi vive lì ne sapeva nulla? Ci è voluto poco per scoprire che il Comune aveva dato il via ai lavori poco più di un mese prima e non aveva informato nessuno perché , il nostro parere, quello dei cittadini, sarebbe stato irrilevante ai fini decisionali. Ecco, queste le sono le nostre ragioni, volevamo capire come mai siamo insignificanti. Quello che leggerete è la nostra interpretazione del cammino decisionale fatto dalle Istituzioni, descritta per punti, quelli che, tra gli altri, abbiamo ritenuto essere i più importanti.

Aspetti geologici : perché l'area oggetto dell'intervento insiste in una zona la cui geologia risulta palesemente compromessa.

Aspetti paesaggistici : perché se è vero che le opere per la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili sono di pubblica utilità  ed indifferibili ed urgenti anche il paesaggio è oggetto degli stessi interessi diffusi ed a differenza di un impianto non è ricollocabile.

Sicurezza : perché installare una pala eolica di queste dimensioni a poche decine di metri dall'incrocio di tre strade non ci sembra una scelta di garanzia.

Avifauna : perché siamo all'interno dell'area di rispetto di un S.I.C. ( Sito di Importanza Comunitaria) e cioè il Parco di Montesole e l'impatto sull'avifauna non è stato oggetto di alcun tipo di studio.

Questi sono solo alcuni degli aspetti dove la legislazione sul regime autorizzativo di questi impianti, i cosiddetti mini-eolici, a nostro avviso, risulta lacunosa. Ad ulteriore rafforzativo si evidenzia il fatto che non esiste nessuna classificazione delle dimensioni delle pale eoliche sulla base della potenza prodotta. In questo caso specifico viene depotenziata una pala progettata, ed utilizzata per oltre 10 anni, per produrre circa 1 MW per adattarla ad un impianto mini-eolico e cioè entro il limite di 60 kW. Questo significa che possono essere riutilizzate pale dismesse da altri campi eolici, tipicamente del Nord Europa, a tutto vantaggio economico dell'Imprenditore che risparmia cifre sicuramente importanti nell'acquisto ma a prezzo di installare torri sovradimensionate che nel nostro caso comportano uno sfregio al paesaggio in cui vengono collocate.