Le produce la compagnia petrolifera norvegese Statoil che ha realizzato il primo impianto in Scozia grazie a un software capace di mantenere la verticalità della struttura nel moto ondoso. Sono posizionate a 20 km dalla costa e comunque queste turbine possono essere installate in acque con fondali fino a 1000 metri. Naturalmente non offrono i margini di ricavo di quelle su terraferma soprattutto se vecchi rottami riadattati alla bisogna ma eviterebbero di distruggere il nostro paesaggio per far arricchire i soliti noti…. L'articolo completo lo trovate qui.
 

Una delle poche affermazioni sensate che ha fatto Vittorio Sgarbi fu qualche anno fa, quando era sindaco di Salemi, in Sicilia: “Se la mafia c’è ancora, esiste di sicuro nel campo degli impianti per lo sfruttamento dell’energia eolica”. Sempre qualche anno fa (nel 2009) e sempre in Sicilia, a conforto di quanto affermato dal critico d’arte, finirono in manette otto persone a Mazara del Vallo, coinvolte nel business di un locale parco eolico. Nel 2013 un’inchiesta di Salvo Palazzolo per L’Espresso evidenziava i collegamenti fra il boss Matteo Messina Denaro e l’affare dell’eolico. A marzo è finito in galera il re dell’eolico, Vito Nicastri. Quando esercitavo ancora la professione, ricevetti una telefonata da una signora siciliana che, mantenendo l’anonimato, voleva inviarmi
tutta una serie di documenti che dimostravano il collegamento tra malavita e pale eoliche. Non la sentii più: chissà, l’avranno fatta fuori ?

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Il Tar del Lazio in una recente sentenza ha confermato  come la decadenza dagli incentivi previsti per gli impianti eolici che non entrano in esercizio entro il rigoroso termine previsto dalla normativa la proroga può intervenire solo in caso di vere «calamità naturali», non per ritardi dovuti a violazioni del procedimento amministrativo di autorizzazione dell’impianto stesso. A propria discolpa, la ditta ricorrente ha attribuito il ritardo nel completamento dei lavori agli ostacoli frapposti dall’Amministrazione , invocando la non imputabilità del ritardo. Sottolinea la sentenza, come la normativa sull’accesso ai regimi incentivanti la produzione di energia come quella eolica, sia funzionale alla necessità di tempestiva e adeguata programmazione delle scadenze dei flussi di energia, nel rispetto dei quantitativi annuali di energia rinnovabile previsti nel rispetto degli impegni e delle prescrizioni del Protocollo di Kyoto, nonché dalla inevitabile limitatezza della risorse finanziarie stanziate. Ma soprattutto per il Tar del Lazio, non  appare corretta la difesa in relazione alla non imputabilità all’operatore dei ritardi accumulati nelle procedure amministrative previste non ritenute  qualificabili come «cause di forza maggiore».

Paradossi dell'energia pulita. Al largo della costa orientale del Giappone, nei pressi della centrale nucleare di Fukushima, è entrata in funzione una gigantesca turbina eolica galleggiante. L'impianto è dotato di pale di 80 metri di lunghezza ed è a circa 20 chilometri dalla centrale nucleare di Daiichi, devastata dallo tsunami del 2011. Produrrà fino a 2 megawatt di energia elettrica ed è gestito da un consorzio di 10 aziende giapponesi, in collaborazione con l'Università di Tokyo. Il consorzio spera che il progetto pilota, finanziato con fondi pubblici, contribuisca a far diventare l'area di Fukushima il centro di un settore delle energie rinnovabili e di creare posti di lavoro nella regione colpita dal peggior incidente nucleare del Paese. Entro il marzo 2015 dovrebbero essere istallate altre 2 centrali eoliche galleggianti per una potenza complessiva di 7 megavatt. Prima del disastro di Fukushima, il Giappone aveva nel nucleare il 30% del proprio approvvigionamento energetico. Ora, con oltre 50 impianti nucleari chiusi, il Paese è fortemente dipendente dall'importazione di gas e petrolio.

 

Incentivi sforbiciati facendoli precipitare al totale di 5,8 miliardi l’anno contro i 14,2 miliardi che gli italiani hanno pagato nelle bollette elettriche nel 2016. Il decreto riguarda gli incentivi fino al 2020. Gli obiettivi del decreto sono ridurre l’impatto dell’energia sull’ambiente, ridurre la dipendenza dall’importazione di combustibili, rendere più leggere le bollette degli italiani.  Il sussidio scende fra i 70 e i 140 euro per mille chilowattora, e durerà dai 20 ai 30 anni secondo le dimensioni dell’impianto da aiutare. Per gli impianti sotto i 100 chilowatt  ( quello di Acqua fresca ) resta la tariffa semplice onnicomprensiva : drasticamente ridotta a 140 euro/MWh ben al di sotto della soglia di convenienza della maggior parte del minieolico installato in questi ultimi anni ( oltre duemila "mini" pale nel 2017 ) in tutto l'Appennino. Giova ricordare che la nostra regione è una delle meno ventose, e quindi redditizie, in assoluto vedi Pale eoliche, quanti soldi al vento per cui in molti casi gli incentivi sono solo regali agli amici

La IX sezione penale del Tribunale di Roma, che ha condannato a sei anni e mezzo l’imprenditore Flavio Carboni. Uno scandalo, quello sulla P3, scoppiato nella primavera del 2010 e che ha coinvolto imprenditori, politici e amministratori locali. Al centro delle indagini gli illeciti legati al business dell’eolico e della bonifica di alcune zone inquinate della Sardegna. Il “comitato d’affari” si sarebbe adoperato, inoltre, per «influenzare la decisione della Consulta nel giudizio sul cosiddetto lodo Alfano».